Birra artigianale e ristoranti stellati: rapporto da definire

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Birra artigianale e ristoranti stellati: l’avresti mai detto? Continua a leggere per saperne di più…

Le birre artigianali, frutto di una ricerca e di una produzione che mira all’eccellenza, non potevano non venire a contatto con i “piani alti” della ristorazione, nel mondo come in Italia. Ma qual è il rapporto tra birra artigianale e ristoranti stellati? Affrontiamo un aspetto che possiamo dire in via di definizione.

Avete la carta delle birre?

A tutti gli effetti, le birre artigianali hanno raggiunto livelli qualitativi che le fanno meritare di entrare a pieno merito nelle grazie e nella cantina dei cuochi più blasonati. Ma è vero, però che raramente è presente, a fianco alla carta dei vini, anche una carta delle birre. Non tutti gli Chef stellati, infatti, possono vantare un assortimento di ben 20 differenti birre alla spina e una scelta di 150 bottiglie, avendo del tutto escluso il vino dalla carta. Qualcuno però esiste eccome… Pronto a scoprirlo?

La sapeva lunga Daniel Burns, chef americano insignito di una Stella Michelin, che con il suo ristorante Luksus a New York aveva fatto della birra la prima donna sulle tavole e dietro i fornelli della cucina. Un esempio di matrimonio fra birra artigianale e ristoranti stellati ben riuscito.

La birra non è da meno del vino

Questo approccio si fonda sull’idea che la birra artigianale possa tranquillamente affiancarsi al vino ma, anche, sostituirvisi se è il caso. La birra, infatti, lo sappiamo bene ormai, si sposa con un’infinità di piatti e di cibi, dando vita ad abbinamenti di gusto entusiasmanti. A partire dall’aperitivo per finire al dolce, questa bevanda interagisce in maniera estremamente stimolante con i sapori… E, con una grande flessibilità, cambia sapore e gusto in riferimento al piatto con cui è associata.

Nel settore brassicolo rimane quindi il dubbio sul perché questo prodotto d’eccellenza non abbia trovato ancora la sua piena consacrazione. Naturalmente, serve tempo perché il processo di diffusione della cultura della birra possa prendere piede ed entrare tra le consuetudini del mondo della ristorazione. Comunque giornalisti, birrai e intenditori spingono sull’acceleratore, dandosi da fare organizzando convegni, eventi gastronomici e fiere nei quali questo tema possa essere sollevato.

E, soprattutto, lavorando per rendere più profondo e saldo l’incontro tra chef e birrai. Spia di questo fenomeno è, tra l’altro, l’introduzione da parte di ristoranti stellati di “menù degustazione” appositamente studiati, in molti casi ideando ricette strettamente legate a una specifica birra, esaltando il rapporto stretto tra piatti e bevanda.

Dunque, il rapporto della birra artigianale e i ristoranti stellati costituisce un aspetto ancora aperto, su cui il tempo influirà senz’altro in favore del suo sviluppo e della sua affermazione. Sapevi però che esiste un locale in Italia dove questo è già avvenuto? Continua a leggere per scoprire qual è…

Birra artigianale e ristoranti stellati: un esempio tutto italiano

Ed ora vorremo sottoporre alla tua attenzione un esempio di come questo connubio tra birra e cibo, e tra produttori di birre artigianali possa assumere aspetti decisamente interessanti e virtuosi. Il Ristorante Gusto Tre Punto Zero, di Villa Rosa di Martinsicuro, in provincia di Teramo, ha stabilito un rapporto profondo e sperimentale con il Birrificio San Biagio di Nocera Umbra.

Ristorante Gusto Tre Punto Zero e Birrificio San Biagio

Le due realtà, rappresentate dallo chef del ristorante di Letizia e Fabiano Di Buonnato e da Giovanni Rodolfi, mastro birraio, hanno infatti collaborato attivamente per diffondere la conoscenza delle eccellenze brassicole San Biagio. Costruendo un percorso che ha visto affiancare ogni piatto a una specifica birra. La birra artigianale Noel celebrativa – natalizia che cambia gusto ogni anno – ha accompagnato il carpaccio di calamaro con finocchietti, gambero rosa al lime con sandwich di sgombro.

La birra artigianale chiara Verbum – una Weizen – invece, è andata in degustazione con una vellutata di mazzancolle e crostino di curcuma, pescatrice a rosmarino e cono di frittura all’abruzzese. Poi la birra artigianale chiara Gaudens ha innaffiato la calamarata Verrigini, con:

  • ali di razza
  • fasolari
  • agrumi

La birra artigianale ambrata Monasta – doppio malto dal corpo ben strutturato – ha incontrato dal canto suo il tataki di tonno con sesamo e soia. Ha chiuso il viaggio la birra artigianale scura Ambar – raffinata Strong Ale –  associata alla semisfera di tiramisù torronato su biscotto alle mandorle. Il tutto in sintonia con la filosofia che “con la birra è meglio”.

Un rapporto ormai consolidato

Un’idea che ha folgorato anche lo chef Mario Lopez quando ha fatto il suo primo incontro con le birre artigianali San Biagio. È stato amore a prima vista. E un successo sotto l’aspetto gastronomico che nasce dall’esaltazione delle straordinarie qualità e caratteristiche della produzione brassicola dell’antico Monastero San Biagio.

Sono nate così moltissime ricette che vedono questa birra come vera e propria protagonista. Tanto da spingerlo a realizzare un eBook scaricabile, per poter condividere con tutti la sua passione e le sue scoperte. La filosofia di base è la semplicità e, soprattutto, la consapevolezza che la birra artigianale San Biagio richiama le qualità del territorio dove viene prodotta. Cosa genera questo? Sapori originali e autentici, e a Km Zero. Esaltando piatti di carne o di pesce, verdure e dolci.

E tu hai mai provato un piatto a base di birra? Dai un’occhiata all’articolo “Arrosto arrotolato alla birra: come prepararlo“!

La birra è un ingrediente di tutto rispetto

Non bisogna perdere di vista un fatto… La birra artigianale, oltre che a comparire splendidamente in tavola, è anche un ingrediente nobile da impiegare a tutto tondo in cucina. A volte addirittura sorprendente per i risultati che consente di ottenere. Sei d’accordo?

Le birre artigianali che recano il marchio del Birrificio San Biagio, tutte preparate con l’ottima acqua di Nocera Umbra, sono prodotte e lavorate con ingredienti genuini provenienti dal territorio, e lavorate secondo le tecniche e le procedure che risalgono alla tradizione brassicola monastica. La scommessa di questo microbirrificio, infatti, è quella di proseguire nella scia dell’antica tradizione trappista. L’obiettivo è lavorare, sperimentare realizzare prodotti che siano originali e, perché no, innovativi.

Speriamo che l’articolo possa averti chiarito il rapporto che unisce birra artigianale e ristoranti stellati. C’è ancora strada da percorrere perché il matrimonio tra birre artigianali e ristoranti stellati possa sortire i migliori risultati. Ma a strada è aperta, e tutti i componenti della “filiera” possono contribuire attivamente al suo sviluppo. Anche chi – magari – si appresta a sedere al tavolo di un rinomato e acclamato ristorante.

L’invito, infatti, qualora andassi a pranzo o a cena in uno di questi ristoranti, è quello di richiedere una birra per accompagnare il tuo lauto pasto. Aggiungendo anche un’altra richiesta particolarmente “utile” al cameriere: “Avete la carta delle Birre”?